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Il bello delle provinciali
Bello perdersi per le provinciali. Non nel senso di perdere la testa per donne di provincia. Cioè, anche in quel senso, perché no. Chissà poi perché 'provincia regionale'.
Esistono province che non sono regionali? Quando esistevano, le province stavano dentro le regioni. Forse esiste una provincia nazionale, cioè una provincia che sta fuori le regioni, che sta nella nazione, di fianco alle regioni? Comunque bello perdersi per le provinciali, non sai mai dove vanno a finire, anche se c'è google maps, perché se devi spostarti tra grosse città la strada la conosci e la conosce anche google, ma in mezzo la campagna, tra contrade benedette o maledette, non si sa mai. Le provinciali sono un po' come una recita a soggetto, il bello dell'improvvisazione, di un percorso tutto da fare, in cui tu partecipi alla sua costruzione. E poi nelle provinciali devi rallentare. Per forza. Vuoi o non vuoi, con le provinciali devi cogliere i dettagli. Nelle provinciali, i minuti durano di più, vedi cose che in autostrada sfuggono, fuggono all'orizzonte con le linee prospettiche. Nelle provinciali fai un salto dalla mappa al territorio.
Nelle provinciali ti accorgi delle cose.
Bello perdersi nelle provinciali